La Prometeo Investing non si occupa soltanto di formazione in ambito finanziario e di consulenza finanziaria, ma anche di previdenza.
Cosa vuol dire?
Che offriamo un servizio per aiutarti a migliorare la tua pensione.
La consulenza previdenziale ha infatti l’obiettivo di costruire un piano pensionistico su misura, che ti consenta di percepire una buona pensione quando smetterai di lavorare, trovando così la migliore soluzione per massimizzare la pensione pubblica e quella integrativa.
La maggior parte degli italiani non pensano alla pensione: la considerano una fase della vita molto lontana, di cui preoccuparsi “più avanti”, oppure sono scoraggiati e pensano “è meglio concentrarmi sul lavoro, tanto la pensione non la vedrò mai.”
Ma è necessario approcciarsi a questa tematica a mente fredda, perché un approccio emozionale non consente di prendere le decisioni migliori per migliorare la propria situazione.
Ma perché è necessario pensare il prima possibile alla propria pensione?
Perché secondo i dati delle Nazioni Unite (UN) l’aspettativa di vita aumenta, mentre la popolazione sarà destinata a un calo nel tempo. Gli italiani, quindi, potranno vivere sempre più a lungo ma saranno sempre di meno.
Perché questo è un problema?
Perché questo vuol dire che gli anziani (che avranno smesso di lavorare) saranno sempre di più in rapporto ai lavoratori, che pagano le pensioni con i contributi che versano, che invece saranno sempre di meno. Quindi la coperta è corta, e per mantenere la situazione in equilibrio lo Stato potrà pensare di dare pensioni più basse ai pensionati e di mandare in pensione i lavoratori sempre più tardi.
La situazione non è rosea, ma si può rimediare. Le opportunità per farlo ci sono e il consulente previdenziale è la persona che le conosce e sa sfruttarle per migliorare la tua pensione. Naturalmente è importante comprendere che non possiamo più attendere passivamente la pensione pubblica, ma dobbiamo essere noi stessi ad attivarci. Chi andava in pensione 20 anni fa poteva aspettarsi un assegno mensile molto simile al suo ultimo stipendio, mentre chi inizia a lavorare adesso sarà fortunato se arriverà metà o a due terzi lavorando molto di più. Inoltre, ormai poche persone hanno una carriera lineare durante tutta la loro vita: in un’epoca come la nostra, in cui il lavoro è più fluido ( e molto spesso precario), si tende a cambiare spesso lavoro e anche modo di lavorare. Pensiamo ad esempio ad un tecnico informatico che inizia come dipendente e poi decide di mettersi in proprio aprendo la partita IVA: in questo caso avrà versato in due diverse casse dell’INPS, e queste due posizioni potranno essere “riordinate” in più modi, che non porteranno tutti al medesimo risultato. Adesso si parla molto anche di riscatto di laurea, che consiste nel pagare per vedersi riconoscere i contributi per gli anni in cui hai studiato. Ma questa possibilità è davvero conveniente?
Ti permette di andare in pensione prima, o di ricevere un assegno più alto? Oppure i soldi del riscatto è meglio usarli diversamente?
Il mondo del lavoro non è fatto solo di dipendenti: tanti italiani sono professionisti o lavoratori autonomi, e la loro situazione previdenziale è diversa. Ad esempio, queste categorie versano meno contributi dei dipendenti in proporzione a quanto guadagnano, il che vuol dire pensioni più basse. Capire cosa fare per migliorare la loro situazione è quindi indispensabile. Inoltre, molti professionisti non versano i contributi all’INPS, ma ad una cassa previdenziale che raccoglie gli iscritti ad una specifica categoria, come:
commercialisti, avvocati, medici ecc. Ognuna di queste casse ha regole diverse da quelle dell’INPS, il consulente previdenziale le conosce e può quindi suggerire al cliente la soluzione migliore. Quello che succede attualmente è che i medici ad esempio, continuino a lavorare oltre i 70 anni, non perché ne abbiano voglia, ma perché sono costretti a farlo per mantenere il proprio tenore di vita. Andranno in pensione infatti riceveranno una pensione nettamente inferiore ai soldi che guadagnavano mentre erano a lavoro.
Un altro desiderio di molti lavoratori è quello di smettere di lavorare prima della data della pensione, per poter passare del tempo con la famiglia, per dedicarsi ai loro hobby o semplicemente perché il lavoro è molto stressante: di nuovo, il consulente previdenziale può aiutarti a capire se questa strada è percorribile e soprattutto se è conveniente per te.
Una volta affrontati i numerosi problemi relativi alla pensione pubblica, bisogna concentrarsi su come integrarla. Lo Stato ha previsto strumenti che godono di particolare agevolazioni proprio per andare incontro a questa necessità, che sarà sempre più sentita.
Lo strumento principale per garantirti un’entrata aggiuntiva, una volta smesso di lavorare, è il fondo pensione. Grazie ad esso, accantonando una parte delle tue entrate durante la vita lavorativa, metterai da parte un capitale che potrai usare una volta in pensione per mantenere il tuo tenore di vita.
Nel fondo puoi versare il tuo TFR (se sei un lavoratore dipendente) ed effettuare anche dei versamenti volontari; inoltre, nel caso tu ti iscriva ad un fondo pensione chiuso (riservato quindi a determinate categorie di lavoratori) potrai versare anche una piccola quota del tuo stipendio e anche il tuo datore di lavoro verserà una piccola quota extra.
Le somme versate volontariamente inoltre sono deducibili: questo significa che se guadagni 30.000 euro l’anno e ne versi 5.000 sul fondo pensione, pagherai le tasse come se avessi guadagnato 25.000.
Può darsi che, anche versando il tuo TFR nel fondo pensione, la rendita erogata non sia sufficiente: per incrementarla, dovresti effettuare allora dei versamenti volontari sul fondo. Ma quanto versare?
Questa è una domanda importante: non bisogna infatti versare troppo poco, perché non sarebbe sufficiente, né troppo, perché i soldi che versi li rivedrai solo alla pensione e quindi non bisogna vincolarne troppi. Una volta giunto alla pensione, il fondo a cui sei iscritto inizierà ad erogare una rendita sulla base del montante che hai accumulato, oppure potrai ricevere questo montante in tutto o in parte sotto forma di capitale. Questi soldi si andranno quindi ad aggiungere alla pensione pubblica e ti garantiranno un’entrata extra durante la vecchiaia, per permetterti di godere questo periodo in modo più sereno ed affrontare le problematiche legate all’età avanzata. Solitamente, prima ti iscrivi al fondo pensione meglio è, perché così potrai beneficiare dell’interesse composto: i profitti generati dal fondo e reinvestiti nel fondo stesso permetteranno al montante di crescere in maniera esponenziale, aumentando così la rendita finale.
I fondi pensione presentano poi al loro interno diversi comparti, linee d’investimento più prudenti o più aggressive: a seconda della tua propensione al rischio e del tuo orizzonte temporale, il consulente può aiutarti a selezionare il comparto migliore per non perdere opportunità di guadagno che invece puoi sfruttare. Ma l’aspetto più importante da considerare quando si sceglie un fondo pensione, sono i costi: anche una piccola differenza di costi, applicata sui tanti anni di adesione al fondo, può portare ad una grande differenza nel risultato finale. Inoltre, i rendimenti futuri del fondo sono incerti, nessuno sa prima quanto potrà guadagnare il fondo, però i costi sono certi: allora è più importante minimizzare i costi che sperare in un alto rendimento. Anche qui il consulente può individuare il fondo con i costi più bassi, che incidano il meno possibile sul capitale.
Come visto sopra, i vantaggi che ti può dare una consulenza previdenziale sono molteplici. E allora, a che età stabilire un piano per ottimizzare la propria pensione? La risposta giusta è che ogni momento è buono: non è mai troppo tardi, e i vantaggi cambiano a seconda dell’età in cui si interviene sulla propria situazione.
Sei giovane? Troviamo il miglior fondo pensione e vediamo quanto è opportuno versare, senza impegnare troppe risorse.
Lavori già da parecchi anni? Facciamo un check-up e vediamo com’è la tua situazione: anche se sarebbe stato meglio affrontare il problema pensionistico prima, sicuramente non è troppo tardi.
Sei vicino al traguardo della tua pensione? Puoi beneficiare ancora di una consulenza previdenziale:
possiamo vedere se riordinando i contributi versati in più casse puoi andare in pensione prima, o se puoi approfittare di occasioni particolari com’è stata quota 100.
E una consulenza di questo tipo quanto può costare? Dipende. Ogni persona ha una situazione previdenziale diversa da tutti gli altri, che può essere più o meno complessa: in base alla situazione di partenza e alle richieste del cliente, il costo varia. Ma è una spesa che può ripagarsi in poco tempo. Aderire per trent’anni al fondo pensione sbagliato può costare migliaia di euro: considerando questo, probabilmente è meglio spendere una frazione di quella cifra e ottimizzare la propria pensione fin dall’inizio.